Blogautore su Repubblica.it Sito ufficiale ... Vignette di Aglaja icone-fbEnzo su Facebook Sabato 29 novembre 2014, ore 16:30, presso il museoteatro della Commenda di Pré (Genova), INAUGURAZIONE MOSTRA "TRA IL DIRE E IL DISEGNARE C'E' DI MEZZO IL MARE" Un mare di culture, integrazioni, divagazioni per la matita di Aglaja e la penna di Enzo Costa. Con la partecipazione musicale di Roberta Alloisio e Mauro Sabbione.
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venerdì 9 maggio 2014

I LANTERNINI - SALVIFICO SALVINI da Repubblica Genova 09/05/14

Anche nella sua tappa genovese, il fiero Salvini ha propugnato la secessione dall’euro. Ho fatto due calcoli, non economici, ma politici: dall’arrivo dell’euro, la Lega ha (s)governato l’Italia dal 2001 al 2006, e dal 2008 al 2011. Otto anni, con tanto di ministro delle Riforme, prima Bossi poi Calderoli, più l’alacre Borghezio a Bruxelles. Mai, in quegli anni, la Lega ha agito per uscire dalla moneta unica: era distratta. Quando Maroni non governerà più la Regione, caldeggerà l’annessione dell’Austria alla Lombardia. Enzo Costa


 Repubblica Genova 09/05/14

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lunedì 31 marzo 2014

SEMIFRESCHI - CHIARI DI LUNEDI': SALVINI, CON QUELLA BOCCA, PUÒ DISTORCERE CIÒ CHE VUOLE da l'Unità 31/03/14

Ma com’è telegenico, Matteo Salvini, quando ringhia all’euro: la mimica è il suo forte, ammettiamolo. Storce la bocca in un ghigno da cattivo dei fumetti, che in realtà vuole esprimere nel modo più intellegibile possibile l’ira funesta del buon popolano padano angariato dalla perfida moneta dei poteri forti di Bruxelles (città tecnocratica che, pure, lui, il popolano, frequenta da una legislatura, pare con non troppo spirito stakanovista). “Euro criminale!”, sibila schifato e indignato in favore di telecamera, ricorrendo ad un epiteto inequivocabile come la sua espressione facciale, quella di uno che è al limite della sopportazione tanto da arrochire la voce e, soprattutto, da prodursi in smorfie di esasperata ripugnanza. La bocca storta è, per il teleutente di bocca buona, la prova somatica di quanto spietata sia l’odiata divisa europea, capace anche di deformare i lineamenti. Alterazione espressiva funzionale alla rimozione pre-elettorale di un piccolo dettaglio politico: lo schifato Salvini è il segretario di un partito, la Lega Nord, che ha governato l’Italia, dopo l’introduzione dell’euro, dal 2001 al 2006, e dal 2008 al 2011. Oggi lui chiede voti per uscire dalla moneta continentale ma mai, in tutti quegli anni di governo, i ministri leghisti, fra una performance pittoresca e un raglio xenofobo, avevano intrapreso azioni politiche concrete per il ritorno alla lira. Come mai? Sarà mica perché in realtà non si può e perché in realtà non conviene? Sarà mica che oggi il Carroccio salta sul carro di Marine Le Pen perché lisciare strumentalmente il pelo ai tanti colpiti dalla crisi, con una ricetta facile impossibile, giova elettoralmente? Bisognerebbe chiederglielo, allo schifato Salvini. Ma magari rispondere argomentando, con la bocca storta, è difficile. Enzo Costa



l'Unità 31/03/14

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giovedì 20 marzo 2014

I LANTERNINI - IL PREZZO DEL CONSENSO da Repubblica Genova 20/03/14

Ecco lo spot del supermercato che offre ogni prodotto a tot euro “virgola novantanove”. Ogni volta noto la furbata: quei centesimi utili a far sembrare la cifra molto più bassa di come suonerebbe se, per dire, invece di 14,99, il prodotto costasse 15. Mi dico: se si nota il trucchetto, l’azienda perde clienti e reputazione. Ma se lo fa lo stesso, significa che sono di più i clienti boccaloni che acquisisce di quelli avveduti che perde, ergo non le importa come la giudicano i secondi. Malfidato chi, adesso, pensa alla politica. Enzo Costa


Repubblica Genova 20/03/14

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lunedì 6 agosto 2012

I SEMIFRESCHI - CHIARI DI LUNEDI': LO SPREAD, I CITTADINI, MARIO DRAGHI E I MERCATI DA LEGARE da l'Unità 06/08/12

Parecchi spread fa, ho scritto queste rime bacate intitolate “Piazza Deliri”: “Si dimenano di botto / fra scenate e gesti estremi / ogni freno in loro è rotto / e saltati son gli schemi / quel che è sopra metton sotto / crean casini crean problemi. / Una cosa io ho dedotto: / i mercati sono scemi”. La qualità poetica è direttamente proporzionale alla mia competenza economica: entrambe si declinano in forma di sgomento più o meno ironico davanti al per me misterico fenomeno dell’oscillare isterico delle borse. Sì, perché al netto di tutte le sacrosante ovvietà pronunciabili sull’attuale tsunami capitalistico (la finanza di carta che vessa l’economia concreta, la speculazione che soggioga la politica, le banche e i banchieri che umiliano il lavoro e i lavoratori), nel fenomeno resta – al di là del profitto facile, virtuale e globale – un grumo irrazionale insondabile, a partire dal linguaggio che lo narra: perché, per dire, oggi le borse sono tutte risalite mentre ieri erano tutte precipitate? “Un rimbalzo tecnico”. Non so cosa significhi, ma suona suggestivo. Forse è un sinonimo aulico di schizofrenia. E com’è che dopo settimane di indici e differenziali da eurofallimento, basta che Mario Draghi dichiari “Siamo pronti a tutto per salvare l’euro” perché i mercati si ringalluzziscano? La risposta sarà mica nell’ultimo dei miei succitati versi? Se Draghi quel giorno fosse stato afono, a quest’ora saremmo in pieno default? La sana emotività delle persone impaurite e impoverite dalla crisi è nulla davanti al panico malsano dei mercati, ed alla scienza inesatta dei mercatologi: prima ci spiegano che il fondo anti-spread è la panacea di tutti i mercati, poi – a borse sprofondate – che era un bluff malcelato. L’unica è sperare che Draghi, almeno, tossisca. Enzo Costa


 l'Unità 06/08/12


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